La relazione che cura "Basi teorico-pratiche della comunicazione empatica con il paziente"
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Corsi
20 - 21 mar 2025
Aula Multimediale “Maurizio Galderisi” • Viale dell'Università 25 , 00185, Roma
IL CORSO SI SVOLGERA' ESCLUSIVAMENTE IN PRESENZA AULA MAURIZIO GALDERISI ROMA
RAZIONALE DEL CORSO
Noi siamo Esseri Umani in relazione dal primo momento in cui ci affacciamo al mondo: siamo strutturati fisiologicamente per comunicare e il nostro cervello è profondamente sociale, eppure spesso il contesto, la cultura e l’esperienza personale ci impediscono di costruire una relazione adeguata con le persone. In un momento in cui le relazioni sono “utilizzate” piuttosto che “costruite” è importante capire la necessità di una rivoluzione intersoggettiva in cui non il singolo ma la relazione venga messa al centro, come luogo di realizzazione umana e di benessere psico emotivo. Chi si occupa della cura ha la Responsabilità di comprendere quali possano e debbano essere le modalità adeguate di prendere in carico un paziente, non solo dal punto di vista tecnico-scientifico, ma anche umano, in un’ottica globale e integrata che ricordi al paziente e al medico che quell’asimmetria insita nei ruoli definiti di colui che cura e colui che è curato si debba annullare nell’incontro umano, per accompagnare le persone attraverso il percorso di cura con maggiore fiducia, autenticità, sensibilità e capacità di unire il sapere con l’essere. In questo modo e per motivi ovviamente diversi la cura diventa più efficace e soprattutto… reciproca.
Nel corso verrà descritto il concetto di empatia sia da un punto di vista neuroscientifico, tenendo in considerazione i dati più recenti in letteratura, sia da un punto di vista psicologico, in un dialogo tra teoria e pratica che permetterà ai partecipanti di acquisire nuovi contenuti e lavorare sulla consapevolezza delle proprie caratteristiche personologiche e sulla propria storia professionale e umana.
Obiettivi del Corso
Aiutare i medici (e gli altri operatori sanitari) a migliorare la qualità della comunicazione per comprendere e rispondere meglio ai bisogni fisici, emotivi, psicologici e sociali del paziente, favorendo un approccio che integri l'aspetto umano con quello clinico. Il medico deve riuscire a sviluppare una relazione basata su rispetto, ascolto attivo e la comprensione, favorendo così la collaborazione e aumentando la fiducia del paziente. Questo deve far si che il malato e i suoi familiari non si sentano soli nel percorso di cura, rafforzando l’dea di una relazione caratterizzata dal supporto e dal rispetto reciproco. Uno degli obiettivi fondamentali sarà quello di acquisire le modalità per migliorare l’aderenza terapeutica, uno degli ostacoli maggiori alla buona riuscita di un trattamento, in tutte le discipline, ma nella Medicina Interna in particolare, dove i pazienti sono spesso anziani, affetti da più patologie croniche, che richiedono terapie complesse e prolungate. E’ importante adeguare la comunicazione in base alle esigenze specifiche del paziente, rispettandone la personalità, la cultura e il livello di alfabetizzazione sanitaria, cercando di sviluppare un percorso decisionale condiviso, coinvolgendo attivamente il paziente nella pianificazione del percorso di cura. Devono essere spiegati in modo chiaro e comprensibile benefici, rischi e obiettivi delle terapie proposte, cercando di riconoscere e affrontare eventuali dubbi o barriere che potrebbero influire sull'aderenza stessa. Il corso può fornire strumenti pratici ed emotivi per affrontare uno degli aspetti più difficili della professione: la comunicazione di cattive notizie, come diagnosi gravi, peggioramenti clinici o l’esito di un trattamento non riuscito, aiutando a sviluppare competenze di comunicazione verbale e non verbale, utilizzando un linguaggio chiaro e compassionevole (empatico) evitando tecnicismi e parole ambigue, ma comunicare in modo diretto e rispettoso, bilanciare sincerità e delicatezza, evitando di trasmettere informazioni in modo brusco o impersonale. Imparare a riconoscere i segnali non verbali di disagio nel paziente o nei familiari e adattare la propria comunicazione di conseguenza, dimostrare empatia attraverso il contatto visivo, la postura e i gesti. Infine il Corso deve aiutare il medico nella gestione del proprio coinvolgimento emotivo, attraverso il riconoscimento e l’accettazione delle proprie emozioni, prendendo consapevolezza del proprio disagio o senso di impotenza di fronte a situazioni difficili, ad evitare che il peso di queste comunicazioni influisca negativamente sulla sua salute mentale, evitando in poche parole il “burn-out”.