GIS - 6 giugno 2018
II Workshop Giovani SIMI Toscana Umbria - Giovani FADOI Toscana
Firenze
La gestione del trauma in Medicina Interna: i giovani incontrano gli esperti
La gestione del paziente traumatizzato prevede nella fase acuta un approccio multispecialistico, che vede nel trauma team la sua maggior espressione (personale di PS, rianimatore, radiologo, chirurgo d’urgenza e specialisti). In caso di grave instabilità del paziente, la collocazione principale resta la gestione in setting di terapia intensiva sub-intensiva, sia in attesa che a seguito di eventuali soluzioni chirurgiche. Tuttavia,
negli ultimi anni si sta assistendo ad un progressivo incremento dei ricoveri di pazienti traumatizzati nei reparti di medicina interna. Le ragioni di tale cambiamento sono molteplici, ma sicuramente l’invecchiamento della popolazione generale con il relativo incremento del rischio di cadute, l’aumentata prevalenza dei pazienti con comorbilità, così come la maggior suscettibilità allo sviluppo di complicanze “mediche” da parte del paziente traumatizzato, giocano un ruolo di rilievo. È noto infatti che a seguito di un
evento traumatico, il rischio di complicanze infettive, respiratorie, tromboemboliche ed emorragiche risulta essere elevato, per cui, l’internista può essere identificato come una figura di riferimento nella gestione del paziente traumatizzato che non richieda ambiente intensivo.
Se nel passato il paziente traumatizzato trovava la sua collocazione prevalentemente nei reparti chirurgici, ad oggi e sempre più nel futuro, le medicine interne si troveranno coinvolte in tale gestione, per cui risulta importante formare il personale medico impiegato nelle U.O. di Medicina Interna a questa tipologia di pazienti.